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December 16, 2024Cross-Border
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Italy: La settimana nei mercati - 16 Dicembre 2024

La settimana passata ha visto tagli ai tassi d’interesse da parte di tre delle quattro banche centrali che si sono riunite.

Come da attese, la BCE ha effettuato un taglio dei tassi di 25bp portando il tasso di riferimento al 3%, livello che non si vedeva da marzo 2023. Durante la conferenza stampa, la presidente Christine Lagarde ha sottolineato una crescita migliore del previsto nel terzo trimestre e un'economia che "dovrebbe rafforzarsi nel tempo". È ormai chiaro che la BCE si sta dirigendo verso un livello di neutralità dei tassi; tuttavia, Lagarde ha suggerito durante la conferenza stampa che lo staff della BCE ha visto il livello del tasso neutrale tra l'1,75% e il 2,5%.

La Banca del Canada ha proceduto a un ulteriore allentamento della politica monetaria, riducendo il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base in linea con le attese del mercato. Tale decisione, la seconda consecutiva di tale portata, si inserisce in un contesto di crescita economica inferiore alle previsioni e di incertezza legata alle prospettive future. Sebbene la banca centrale abbia segnalato una possibile moderazione del ritmo di riduzione dei tassi nel corso del prossimo anno, ha ribadito il proprio impegno a mantenere l'inflazione entro i limiti prefissati.

La Banca nazionale svizzera ha attuato una politica monetaria più accomodante, riducendo il tasso di interesse di riferimento di 50 punti base, superando le attese del mercato. Tale decisione, la quarta consecutiva e la più significativa in termini percentuali degli ultimi anni, mira a stimolare l'attività economica in un contesto di moderazione inflazionistica. Nonostante le prospettive di crescita economica siano migliorate rispetto alle stime precedenti, persistono rischi legati all'incertezza globale e all'apprezzamento del franco svizzero.

In Australia invece, la RBA ha mantenuto i tassi al 4,35% come atteso. Sebbene i dati sull'inflazione generale indichino un allentamento delle pressioni, la banca centrale ha sottolineato come l'inflazione core persista al di sopra del target prefissato.

Notizie interessanti son arrivate anche dalla Cina, dove il 9 dicembre si è riunito L’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese presieduto da Xi Jinping , in cui sono state annunciate nuove misure di stimolo economico, soprattuto verso i consumi interni.

Vediamo ora in maggior dettaglio la situazione in USA e Europa.

Stati Uniti

In area dollaro l’evento principale era la pubblicazione del dato sull’inflazione, curciale per cercare di capire le mosse della FED per il prossimo FOMC previsto la prossima settimana.

Il dato core è uscito, sia per il calcolo mese su mese che anno per anno, esattamente come previsto dagli analisti, rispettivamente allo 0.30% e al 3.30%. A sorprendere è stata la risposta del mercato dei tassi di interesse: i rendimenti a medio /lungo termine infatti sono cresciuti. Mentre infatti da un lato aver scongiurato una forte impennata dell’inflazione a novembre porta ad attendersi un nuovo taglio di 25 punti base nella prossima riunione, dall’altro l’inflazione rimane ancora piuttosto elevata e distante dagli obiettivi programmatici, quindi tra gli operatori si fa sempre più forte l’idea di una sospensione più o meno lunga del processo di normalizzazione della politica monetaria americana.

Europa

In area Euro l’evento principe era la riunione della BCE di giovedì 12, in cui ci si attendeva che l’Istituto di Francoforte procedesse con il quarto taglio consecutivo dei tassi di interesse di 25 bps.

Le attese non sono state deluse, e nella seguente conferenza stampa la Presidente Lagarde ha spiegato le motivazioni di tale decisione, affermando che il processo disinflattivo sembra essere più che robusto con previsione di raggiungimento del target del 2.00% entro il 2025, mentre cominciano a serpeggiare maggiori preoccupazioni dal lato della crescita , in quanto le proiezioni attuali, rispetto a quelle di settembre scorso, mostrano una ripresa economica più lenta.

Ancora una volta però la Lagarde non ha voluto sbilanciarsi sul futuro sentiero che seguirà la BCE, imanendo , come sempre, data dependent.

Conclusioni

A minacciare l’economia dell’eurozona vi sono diversi fattori, tra cui: politiche economiche statunitensi dei prossimi mesi, instabilità politica nelle due maggiori economie dell'eurozona e ora persino a una crisi delle finanze pubbliche in Francia. L’attenzione della BCE adesso sarà sul tempismo. Se l’inflazione era stata sottostimata e l’aumento dei tassi aveva tardato ad arrivare, adesso il focus sarà sulla stagflazione come minaccia e conseguenza di un possibile ritardo nel tagliare i tassi a sufficienza.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, questa settimana ci si aspetta un taglio id 25bp; tuttavia, se nel 2025 erano attesi tagli per l’1%, adesso le prospettive sono di 75bp, considerato che l’inflazione non risulta del tutto domata.

Questa settimana è estremamente ricca di dati, oltre alla riunione della Fed, si riunirà la la BOE e la BoJ, ci saranno i dati PMI e l’inflazione nel Regno Unito, il PIL negli Stati Uniti e infine l’inflazione preferita dalla banca centrale americana, il dato PCE.

Calendario Economico: