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February 24, 2025Cross-Border
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Italy: La settimana nei mercati - 24 Febbraio 2025

Settimana di movimenti laterali per EURUSD, che dopo aver visto un timido apprezzamento del dollaro contro l’euro, ha chiuso la settimana a livelli in linea con l’apertura di lunedi.

Dagli Stati Uniti arrivano da una parte segnali di stabilità, con la pubblicazione dei verbali del FOMC che confermano l’intenzione di non intervenire per il momento sui mercati dei tassi mentre dall’altra continua l’incertezza sui dazi con la paventatra introduzione di dazi del 25% su automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici già ad aprile mentre il presidente Donald Trump ha annunciato che Xi Jinping si recherà negli Stati Uniti, aprendo alla prospettiva di un accordo commerciale con la Cina, e ha al contempo sottolineato di aver avuto colloqui proficui con il presidente russo Vladimir Putin sulla denuclearizzazione.

Mantenendo il focus sulla Russia, vediamo come il mercato inizi a ipotizzare una possibile risoluzione del conflitto russo-ucraino, grazie all’avvicinamento tra Trump e Putin.

Nell’Eurozona emergono segnali marginali di miglioramento economico, evidenziati dai dati sui PMI. Stupiscono il mercato invece i commenti di Isabel Schnabel, una delle voci più influenti del Consiglio Direttivo della BCE, secondo la quale la politica monetaria si sta avvicinando a un punto in cui potrebbe essere opportuno sospendere o addirittura concludere il ciclo dei tagli. Gli operatori di mercato continuano a dare per scontato un taglio dei tassi nella riunione di marzo ma emergono ora perplessità sulle future mosse della BCE.

Dal canto suo, la Reserve Bank of Australia (RBA) ha ridotto il costo del denaro di 25 punti base, portandolo al 4,1% – la prima riduzione dal novembre 2020. La banca centrale ha evidenziato una prospettiva economica incerta, segnalando un rallentamento della domanda privata e dubbi sulla sostenibilità della ripresa della spesa delle famiglie

Infine, in Giappone, il dato del PIL del quarto trimestre del 2024 ha registrato una crescita su base trimestrale superiore alle attese, segnando la terza espansione consecutiva per l'economia nipponica. Questa resilienza ha portato il rafforzamento dello yen, sia contro il dollaro che contro l’euro.

Vediamo più in dettaglio la situazione in USA e Europa

STATI UNITI

Mercoledì 19 si è riunito il del Federal Open Market Committee, durante il quale è emerso che la maggior parte dei funzionari della Federal Reserve ha riconosciuto che l'elevato livello di incertezza economica giustifica un approccio più prudente sui tassi di interesse. Nel valutare eventuali aggiustamenti della politica monetaria, i membri del FOMC hanno sottolineato la necessità di ulteriori evidenze di un calo dell'inflazione, elemento ritenuto cruciale per considerare un futuro allentamento della politica stessa. Attualmente, i rischi relativi all'andamento dei prezzi rimangono orientati al rialzo, soprattutto in caso di cambiamenti nelle politiche commerciali – come l'introduzione di nuovi dazi – che potrebbero portare a interruzioni nelle catene di approvvigionamento globali e una spesa delle famiglie più robusta del previsto. Addirittura, parrebbere cominciare a emergere l’ipotesi che, in futuro, i tassi possano essere rivisti al rialzo anziché al ribasso, sebbene, allo stato attuale, tale ipotesi appaia remota. Certo è che, con questo scenario, prevedere un intervento della Fed prima del prossimo giugno risulta alquanto ardito.

EUROPA

Lo ZEW tedesco ha registrato un incremento superiore alle aspettative, segnalando una rinnovata fiducia nella crescita tedesca; mentre, nella giornata di venerdì, i PMI hanno da un lato confermato la persistente debolezza dell’economia europea, in particolare in alcuni paesi chiave – come la Francia – ma parrebbe vi siano timidi segnali di miglioramento in Germania. Durante un discorso al Parlamento europeo, Mario Draghi ha invece sottolineato l’esigenza di un’Europa più unita, invitando a un’azione rapida per adeguarsi ai cambiamenti e manifestando le sue preoccupazioni per la posizione del continente nel contesto economico globale, nonché la necessità di un intervento più coeso e incisivo. L’appello a superare le divisioni interne e ad agire come un unico Stato sottolinea l’importanza di una governance europea maggiormente integrata per affrontare le sfide complesse del nostro tempo.

Conclusioni

Il quadro finanziario rimane estremamente complesso. Negli Stati Uniti, i dati macroeconomici e le dichiarazioni di Powell hanno evidenziato una fiducia cauta nell’economia, mentre il dibattito sulle tariffe e le misure protezionistiche continua a generare incertezza. In Europa, la disomogeneità della ripresa economica contribuisce a mantenere alta la volatilità, con le politiche monetarie che restano sotto stretto esame. Questa settimana, oltre al focus sull’evoluzione della situazione sul fronte Russia/Ucraina, sul fronte dazi, e sulle reazioni post elezioni federali in Germania, restano in evidenza i dati sull’inflazione nell’eurozona e in Giappone, il rapporto sulla fiducia dei consumatori e il PIL negli Stati Uniti e infine i PMI in Cina.

Calendario Economico: