Italy: La settimana nei mercati - 28 Ottobre 2024
La settimana appena trascorsa abbiamo visto il dollaro americano continuare la fase di apprezzamento iniziata negli ultimi giorni di settembre, sia contro euro che contro le altre principali valute. Questi movimenti da un lato riflettono il cambio di aspettative degli operatori di mercato sul futuro persorso di taglio dei tassi da parte della FED, mostrato anche dall’innalzamento dei tassi dei Treasury americani; dal altro secondo alcuni operatori sono legati alle aspettative di vittoria delle elezioni americane di Trump e all’effetto positivo sul dollaro delle misure per supportare l’economia che implementerebbe.
Spostandoci in Canada, l’inflazione a settembre è scesa all'1,6%, sotto l'obiettivo del 2%. Mercoledì la Bank of Canada ha deciso un mega taglio di 50 bps; si tratta del quarto taglio consecutivo dopo aver incrementato i tassi al massimo in vent'anni per combattere l'aumento dei prezzi.
Passando all’oriente, in Giappone il governatore della BoJ, Kazuo Ueda, ha affermato che ci vorrà ancora del tempo per raggiungere in modo sostenibile l'obiettivo di inflazione del 2%. Ha sottolineato che la banca centrale adotterà un approccio cauto nell'aumentare i tassi d'interesse, nonostante abbia avvertito che un incremento dei tassi troppo lento potrebbe incoraggiare gli speculatori a provocare un calo indesiderato dello yen, con conseguenti aumenti nei costi delle importazioni. La BOJ si riunirà per decidere sui tassi la prossima settimana.
Intanto in Cina proseguono le manovre per stimolare l’economia al fine di raggiungere l’obiettivo a fine anno di una crescita del PIL del 5%: venerdi è arrivata la notizia di una nuova immissione di liquidità da parte della PboC che ha immesso 700 miliardi di yuan nel sistema finanziario tramite una linea di credito a medio termine (MLF).
Tra le commodities ennesimo nuovo record storico fatto registrare dall’oro, in un contesto che sembra disegnato perfettamente per favorirne la crescita: tensioni geopolitiche che lo premiano in quanto bene rifugio, tassi di interesse mondiali in calo che lo rendono investimento maggiormente appetibile nonchè forti acquisti soprattutto cinesi ed indiani motivati dall’esigenza di diversificare le riserve.
Altro evento interessante la scorsa settimana è stato il sedicesimo vertice dei BRICS.
Durante il summit sono emerse idee di indipendenza dal mondo finanziario occidendale con la creazione di una nuova piattaforma alternativa alla rete di messaggistica bancaria globale Swift, una nuova “borsa” delle commodities dei Brics con l’intento di proteggere i mercati nazionali da interferenze esterne.
Vladimir Putin ha ribadito l’intenzione di rafforzare ulteriormente la cooperazione con la Cina "su tutte le piattaforme internazionali al fine di garantire la sicurezza globale e un ordine mondiale giusto". Xi gli ha risposto mettendo l'accento sul ruolo che la "profonda amicizia" tra Cina e Russia potrà svolgere "apportando importanti contributi all'equità e alla giustizia internazionale".
Approfondimao ora la situazione in USA e Europa
Stati Uniti
In area USD sono stati pubblicati giovedì i PMI sia manifatturiero che servizi: i sondaggi svolti sui responsabili degli acquisti delle aziende sono stati leggermente migliori delle aspettative degli analisti, segno di una resilienza dell’economia americana.
Altro dato macroeconomico interessante in area USD sono stati i c.d. initial jobless claims, ossia i sussidi alla disoccupazione, registrato al di sotto delle attese, con un mercato del lavoro che risulta ancora tenere bene.
Europa
In area Euro la scena è stata anche qui dominata dai dati PMI sia manifatturiero che servizi pubblicati giovedi mattina, preceduti da quelli di Francia e Germania. I dati hanno dimostrato come per l’economia europea si possa intravedere una sorta di resilienza che faccia sperare di evitare la recessione, sebbene il paese più importante, ossia la Germania, continui ad essere attanagliato da problematiche piuttosto difficili da superare.
In settimana la numero uno della BCE ha detto che il processo di disinflazione in Europa sembra ben avviato e che il target del 2% sarà raggiunto nel 2025; ha anche confermato l’orientamento della BCE alla riduzione dei tassi di interesse, nonostante non sia ancora deciso un sentiero preciso e programmato in tal senso.
Cconclusioni
Grande attesa settimana prossima per i dati sul Pil europeo e statunitense nonchè su inflazione europea e mercato del lavoro US.
Intanto l’attenzione degli investitori si focalizza sulle prossime elezioni del 5 novembre: analisti ed esperti sono al lavoro per valutare le implicazioni di una vittoria di Trump o Harris sugli asset e sui mercati.
Secondo alcuni operatori di mercato una vittoria di Trump porterebbe a un importante raffonzamento del dollaro contro l’euro come conseguenza delle spinte protezioniste messe in atto. In particolare, nel caso di una vittoria di Trump, i settori europei più esposti all’introduzione di nuovi dazi sarebbero, automotive e chimica.
Una vittoria di Harris con un Congresso a trazione repubblicana sarebbe invece più favorevole per le aziende europee, mantenendo uno status quo che eviterebbe nuovi dazi.
D’altro canto gli operatori di mercato non si aspettano un cambiamento netto di atteggiamento riguardo il conflitto Russia-Ucraina in caso di vittoria di Harris mentre una vittoria di Trump e un passo indietro da parte degli Stati Uniti potrebbe ridurre le tensioni geopolitiche e i costi energetici anche per le aziende del Vecchio Continente.
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